In caso di bonifico accreditato in ritardo la banca deve risarcire il correntista: la sentenza della Corte di Cassazione.
È destinata a far discutere la sentenza della Corte di Cassazione che, respingendo il ricorso presentato dall’istituto, condanna la banca a risarcire il correntista per un ritardo nell’accredito di un bonifico sul conto corrente.
La questione legale
Il caso è legato ad un contenzioso tra un correntista e la sua banca su un bonifico da 200.000 euro circa accreditato in ritardo. Ritardo che avrebbe causato uno stato di stress nel correntista che ha dovuto attendere più di un mese prima di vedersi effettivamente accreditata la somma.
Bonifico in ritardo, la banca deve risarcire il correntista per il patema d’animo
La banca era stata condannata a risarcire il danno morale. I giudici della Corte d’Appello avevano optato per la condanna basando il verdetto sulla somma del bonifico. Una cifra sicuramente considerevole. L’istituto, come ricostruito da Il Sole 24 Ore, aveva deciso di ricorrere in Cassazione ritenendo che il sensibile patema d’animo andava dimostrato con “più presunzioni gravi precise e concordanti“. La Corte di cassazione però ha confermato la sentenza condannando la banca a risarcire il danno morale.
La sentenza della corte di Cassazione
I giudici della Corte di Cassazione pongono l’attenzione sull’inadempimento contrattuale specificando come il danno morale rientra nella definizione di danno non patrimoniale che può essere causato appunto da un inadempimento contrattuale, come nel caso di un bonifico accreditato con un mese circa di ritardo. Secondo la ricostruzione che ha portato alla sentenza di condanna nei confronti dell’istituto, il ritardo nell’accreditamento del bonifico ha causato problemi ingenti al correntista, che ha fatto ricorso anche agli psicofarmaci a causa dello stress. Un malessere legato esclusivamente al ritardo. Elementi che hanno spinto i giudici della Cassazione a respingere il ricorso.